Tranne che nel concordato minore, la legge sul sovraindebitamento non prevede teoricamente l’obbligo di assistenza legale e questa è indubbiamente una lacuna normativa: nella prassi le procedure andate a buon fine senza il supporto di un legale sono più uniche che rare. Queste, infatti, sono procedure concorsuali vere e proprie che, sebbene siano state pensate per i soggetti non fallibili e dunque diverse rispetto alle procedure concorsuali maggiori, presentano caratteristiche di complessità e difficoltà che necessitano quasi sempre della assistenza di un legale.

La scelta di rivolgersi a un avvocato e non direttamente a un Organismo di Composizione della Crisi (OCC) dipende dalla situazione specifica del sovraindebitato e dalla complessità della procedura. In generale, ecco i motivi per cui è consigliato farsi assistere da un avvocato anziché affidarsi esclusivamente all’OCC:

Ruolo dell’OCC: Imparzialità

  • Gli OCC sono un organo terzo con un ruolo tecnico e imparziale: devono garantire equilibrio tra gli interessi del debitore e quelli dei creditori. Non agiscono come rappresentanti del debitore, ma come ausiliari del giudice.
  • Un avvocato, invece, lavora esclusivamente per il cliente, proteggendo i suoi interessi in modo diretto e strategico.

Assistenza in tutte le fasi

Sebbene anche l’OCC potrebbe seguire il debitore per l’intera procedura, un avvocato può fornire un’assistenza più completa e mirata, come:

  • Supporto nella raccolta e organizzazione della documentazione. La necessità di ricostruire dettagliatamente la situazione che ha portato al sovraindebitamento, comporta un lavoro molto impegnativo e quasi sempre l’OCC preferisce che la pratica giunga già istruita e documentata da parte di un legale. In alternativa l’OCC si limita ad inviare al debitore una lista dei documenti da procurare e non predispone la relazione fino a quando la raccolta non è stata completata, provocando molto spesso l’interruzione della pratica. A tal riguardo anche la giurisprudenza ha già sancito in diverse sentenze la necessità che il sovraindebitato sia assistito da un avvocato.
  • Assistenza nei rapporti con l’OCC che, essendo organo terzo, può sempre chiedere integrazioni e approfondimenti al sovraindebitato che possono incidere in modo rilevante sull’esito della procedura.
  • L’avvocato può indirizzare il debitore nella scelta dell’ OCC migliore anche dal punto di vista economico.
  • Difesa legale in giudizio, se necessaria.

Personalizzazione della strategia

  • Un avvocato può suggerire strade diverse prima di avviare la procedura di sovraindebitamento. Spesso è preferibile e meno oneroso farsi assistere da un legale in una trattativa a saldo e stralcio con i creditori piuttosto che arrivare in Tribunale
  • Contenziosi con i creditori: L’avvocato può difendere il cliente in caso di opposizioni, contestazioni o eventuali indebite “pressioni” da parte dei creditori nella fase preparatoria che precede l’apertura della procedura.
  • Interpretazione normativa: Le procedure di sovraindebitamento possono presentare aspetti giuridici complessi, per cui è consigliabile un supporto legale personalizzato.

Conclusione

Rivolgersi a un OCC potrebbe essere sufficiente nei casi più semplici e per chi cerca un’opzione meno onerosa. Tuttavia, l’assistenza di un avvocato è consigliata nella maggior parte delle situazioni, che per la loro complessità richiedono una difesa mirata o una strategia personalizzata per garantire il massimo vantaggio possibile al debitore.